15 Aprile 2013

Gli scammer sono una categoria di truffatori, spesso stranieri, che tentano la truffa ai danni di vari tipi di freelance in molti luoghi della rete tramite e-mail spesso non richieste.

La truffa ai danni di traduttori, ma non solo, comincia di solito con la ricezione di una mail, spesso in inglese, da parte di un ipotetico cliente, che solitamente vive all'estero, ha fretta di concludere e non bada a spese.

I contatti con questo genere di truffatore avvengono principalmente via e-mail, talvolta via telefono mobile e i pagamenti avvengono con assegni, spesso internazionali.

Durante questi contatti, l'acquirente spesso evidenzia la posizione importante da lui occupata in una grande azienda: per lui il prezzo non è un problema.

In certi casi, arriva a offrire due o tre volte la cifra richiesta a garanzia, di cui restituire la differenza alla consegna del lavoro.

Altre volte, specie se è uno scammer straniero, potrebbe tentare di convincere il malcapitato che l'assegno che invierà ha un importo maggiore perché parte di esso serve a sbrigare pratiche burocratiche (o doganali in caso di vendita di beni). Oppure semplicemente potrebbe mandare un assegno di un valore superiore a quanto pattuito, dicendo poi di essersi sbagliato.

Nel 100% dei casi lo scammer invia un assegno di importo superiore per chiedere contestualmente di inviargli la differenza, spesso tramite un sistema di pagamento internazionale (ricordiamo che con questi sistemi di pagamento, una volta effettuato, non è possibile bloccare un trasferimento di fondi).

Occorre prestare molta attenzione, perché la banca può accettare l'assegno e impiegare settimane prima di comunicare che invece non è regolare (assegno falso, rubato o scoperto) e che è stato inviato denaro a un'organizzazione criminale.

La regola è quindi semplice: non accettare mai assegni da sconosciuti e soprattutto pagamenti superiori all'importo dovuto con richiesta di restituzione anticipata della differenza.

Accertarsi sempre il più possibile, magari tramite ricerche presso le camere di commercio anche all'estero (in caso di società) e, in presenza anche di un minimo dubbio, rinunciare all'incarico. Chiedere aiuto ai colleghi per sapere se altri sono stati contattati e diffondere la voce utilizzando gli appositi canali.

Per le segnalazioni rivolgersi alla polizia postale e delle comunicazioni online o nei vari commissariati di zona.